Il cielo è dei potentiContinuano le recensioni al romanzo di Alessandra Fiori Il cielo è dei potenti (edizioni e/o), storia di un politico della Prima Repubblica dal dopoguerra ai giorni nostri. Il libro è stato selezionato tra i dodici finalisti del Premio Strega 2013.

“Una confessione democristiana. Cruda, cinica e sboccata come solo a Roma, ma finalmente vera e straordinariamente viva. Perfino tenera, a pensarci bene, per chi abbia conosciuto le fatiche improvvide del potere… Il cielo è dei potenti ricorda parecchio, per slancio introspettivo e intrecci sentimentali, La conquista di Roma di Matilde Serao.”
– Filippo Ceccarelli, la Repubblica

“Una sorta di anatomia del potere, della miseria del potere, l’eutanasia di una classe politica disposta a tutto ma sfinita più dal compromesso che dal sotterfugio… Alessandra Fiori ha avuto un bel coraggio: ha virato la lunga avventura politica del padre in narrazione, l’ha trasfigurata in romanzo.”
– Aldo Grasso, Corriere della Sera – La Lettura

“Mi ha conquistato per la sua capacità di umanizzare il potere – senza perciò cedere all’indulgenza – e presentarcelo in via di formazione… Belli i ritratti dei personaggi, l’utilitarismo e i sentimenti mescolati, lo stile gergale dell’autrice… Consiglio decisamente la lettura.”
Gad Lerner

“È una fiction ormai segnata di vero, anzi è il solo modo di osservare da dentro ciò che è realmente avvenuto… Sto parlando di una operazione impossibile, stranamente, incomprensibilmente riuscita.”
– Furio Colombo, Il Fatto Quotidiano

“La storia di un un uomo, di uno stato d’animo e di una stagione, raccontati con ironia e ferocia, ma anche con curiosità, da una ragazza che quel modo l’ha guardato da vicino e da bambina… per poi tornare a vederlo davvero e da lontano.”
– Marianna Rizzini, Il Foglio

“Narrazione mirabile… verace, a tratti cattiva, ma capace anche di cogliere i lampi di grandezza nascosti in quella politica così ruspante e figlia di un Paese che sognava, che aveva i piedi in campagna e la testa fra i grattacieli.”
– Matteo Sacchi, il Giornale

“Una ricostruzione imponente di un pezzo considerevole di Novecento italiano, scritto senza fronzoli, ma con il gusto diretto della confessione.”
– Andrea Pomella, il Fatto Quotidiano

“Con una lingua svelta e con osservazioni vispe e d’acume, e un ritmo narrativo sincopato da costruzioni e interiezioni romanesche e le svelte sentenze d’una nuova classe politica – e, pure, di una nuova classe sociale e culturale – Alessandra Fiori racconta l’ascesa e l’equilibrio di un politico della prima Repubblica.”
– Chiara Valerio, l’Unità

“Un libro di grande interesse per chiunque segua non dico la politica ma in genere la vita pubblica italiana… Restituendo a un mondo morto la vita, le rudezze, le energie, financo gli odori, l’autrice finisce per rendere al padre il più prezioso dei servigi: trasformarlo in un personaggio letterario, e quindi farlo vivere, se non per sempre, molto più a lungo.”
– Aldo Cazzullo, Io Donna

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